TERAMO – E’ stata vinta la battaglia dei cittadini di Bellante, guidati dall’ex sindaco Raffaele Antonietti, contro la chiusura del passaggio a livelli di Molino San Nicola che di fatto divideva quasi completamente gli abitanti del quartiere dal resto del comune di Bellante. Il corridoio rimarrà aperto per altri sei mesi. La barriera è stata chiusa nella notte tra San Silvestro e Capodanno quando i cittadini si sono ritrovati la strada che attraversa la ferrovia sbarrata da recinti e una barriera di ghiaia la strada. Un gesto inaccettabile per un comitato di residenti che ieri aveva diffuso il testo di un esposto alla procura per via delle conseguenze di un atto della Provincia ritenuto “violento” per le conseguenze: auto e pedoni, soprattutto anziani, per andare a Bellante Stazione dove si trovano tutti i servizi e i negozi avrebbero dovuto fare 700 metri in più di strada (“impraticabile, pericolosissima e priva di marciapiedi”) mettendo a rischio l’incolumità personale. Questo pericoloso tratto costituisce la nuova strada ( dove peraltro manca il collaudo definitivo) con sottopasso ferroviario che è stata fatta diversa anni fa dalla Provincia di Teramo in base a un accordo con le Ferrovie dello Stato che prevedeva la chiusura del passaggio a livello dopo la realizzazione della suddetta strada con sottopasso. Ma per il comitato la chiusura del passaggio a livello sarebbe stata possibile solo ed esclusivamente dopo la realizzazione di un sottopasso ferroviario ad uso del quartiere di Molino San Nicola. “Invece, in sfregio a quel patto, una barriera invalicabile è stata clandestinamente, nottetempo, messa tra Molino San Nicola e il resto di Bellante”. Il comitato di cittadini, dopo un episodio analogo avvenuto nel 201o si è ribellato contro il provvedimento eseguito in ottemperanza di una ordinanza della Provincia di Teramo emessa nello scorso mese d’agosto, divenuta esecutiva proprio il 31 dicembre del 2014. Ferrovie dello Stato, da tempo intenzionata a sbarrare il vecchio passaggio a livello per motivi di sicurezza e di costi di manutenzione, non ha atteso nemmeno 24 ore. Nel mirino dei residenti sono finiti sia il sindaco Mario Di Pietro che l’ex sindaco ed oggi presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, accusati di contare poco o nulla nella rappresentanza delle volontà del quartiere e di aver tergiversato sulla volontà di un accesso protetto dedicato ai pedoni e alle biciclette prima della soppressione del passaggio a livello visto che il nuovo sottopassaggio è impraticabile.
La Provincia ha riparato
Dopo la rivolta è arrivata questa mattina la soluzione: la Provincia ha revocato l’ordinanza, e il sottopassaggio rimarrà aperto per altri sei mesi, ovvero il tempo necessario per consentire l’approvazione del nuovo sottopasso ciclopedonale. Il presidente Renzo Di Sabatino ha disposto la revoca e lunedì la Provincia parteciperà ad una nuova riunione con Ferrovie dello Stato, Comune di Bellante e Regione che si svolgerà a Pescara. L’ente, come rappresentato dieci giorni fa ad una riunione in Regione alla presenza del sindaco di Bellante, Mario Di Pietro, del consigliere provinciale incaricato alla viabilità, Mauro Scarpantonio e dall’ingegnere Dario Melozzi, ha già predisposto il preliminare d’intesa con l’amministrazione bellantese. Grazie al progetto, l’esecutivo sarà pronto entro due mesi, la Regione ha concesso un finanziamento di circa 300 mila euro che servirà a realizzare una via di collegamento alternativa al passaggio al livello chiuso da Ferrovie dello Stato nell’ambito “di un processo tecnico irreversibile” che risponde all’adeguamento degli standard di sicurezza. “Va chiarito – si legge nella nota diffusa dalla Provincia – che l’ente ha già realizzato – nel 2005 n ottemperanza alla convenzione stipulata a suo tempo con Regione e Ferrovie dello Stato, un sottopasso carrabile e che si è resa disponibile a migliorane le condizioni. La nuova opera, progettata dall’ente e finanziata dalla Regione, sarebbe, quindi, ad uso esclusivo dei pedoni”.“Dell’ordinanza, emanata a suo tempo per evitare un’azione risarcitoria da pare delle FS, non sapevo nulla e ne ho disposto subito la revoca anche perché siamo in presenza di un fatto nuovo, visto che abbiamo trovato i finanziamenti per realizzare un altro sottopasso ad uso dei residenti – chiarisce Di Sabatino che aggiunge- “tenuto conto, però, che proprio da Bellante paiono emergere posizioni divergenti attendo chiarimenti anche dal Comune. Sono convinto che questa situazione si sarebbe potuta scongiurare se avessimo raggiunto un accordo di buon senso con Ferrovie dello Stato: oggi dobbiamo lavorare di concerto per evitare che la società ferroviaria decida di tenere chiuso il passaggio a livello nel periodo necessario alla realizzazione dei lavori”.